mercoledì 17 novembre 2010

non posso


no, devo trovare un sistema, non posso.
non posso continuare nell'ossessione, lasciare che mi colonizzino i sogni, stipare la mente di quello che non esiste più, che non tornerà, dove non tornerò mai.
mai.

lunedì 12 luglio 2010

io alla quinta potenza


da 0 a 10 : ho sofferto per amore;

da 10 a 20 : ho studiato, ho sofferto per amore;

da 20 a 30 : ho studiato, ho lavorato, mi sono fidanzato, ho trovato un lavoro serio, ho sofferto per amore, ho sofferto per il sesso;

da 30 a 40 : ho lavorato, mi sono sposato, ho avuto amanti, ho fatto l'amore follemente, mi sono separato, ho cambiato vita, città, amici, ho avuto una figlia;

da 40 50 : ho avuto un mini ictus, ho divorziato, mi sono risposato, ho lavorato, ho capito di invecchiare, ho sofferto di questo, dell'amore che finirà, del sesso che mi ha fatto soffrire sempre;

da 50 a 60 : spero di morire.

venerdì 9 luglio 2010

lilo


va bene, va bene, ok, lo ammetto.

mi costa fatica, non lo sa nessuno, mi sento un ridicolo quindicenne.

forse per me sei il massimo del fascino perverso nell'autodistruzione.

sicuramente se ti parlassi verrebbe fuori
la testa di minchia che sei.

ma, cazzo lindsay, lo devo dire : mi rovinerei la vita per te.

cruor


un incubo. poi io non credo alle predizioni astrologiche, solo alla categorizzazione dodecalogica delle personalità attraverso lo zodiaco, ma invece quello che soffro era previsto. che abbia la pressione più alta del solito, che mi siano tornate per questo le altre quattro marce che ho perso con la pesante cura farmacologica che mi sta lentamente avvelenando, ieri al supermercato sono sprofondato in un turbine di pelle, gambe, sandali, profumo, messaggi ormonali, donne ovunque, che apparivano a ripetizione, che non mi facevano respirare, che mi avvolgevano, che desideravo tutte.

ho dovuto respirare con attenzione perché mi mancava l'aria, facevo fatica a camminare bene, ero intontito, barcollavo, le odiavo tutte.

forse odiavo me stesso per questa addizione che non mi lascia, per questo motore che prima di scoppiare sta correndo più veloce che mai, per questo incubo senza il quale non so vivere, non so respirare, non so esistere. per questa vita che vorrei scoparmi disperatamente.

mercoledì 30 giugno 2010

ossessione


l'ho rivisto, per 5 minuti, come fosse allora.

come quando lei me lo faceva vedere coi suoi occhi, come fosse l'unico, come fosse il migliore, il più duro, il più grosso.

adesso che a quasi 50 anni non riesce più a tendersi come una volta, finalmente l'ho rivisto crescere dentro una pompa a vuoto, e gloriosamente tornare a quei centimetri di carne tesa che le aprivano la testa e la facevano godere solo guardandomi nudo.

con tutte le vene sporgenti, la cappella gonfia, la tronfia ridicola boria di chi sente l'asse gravitazionale dell'universo poggiare sul suo cazzo.

thank you, whatever comes


sai, anche se non ci credi venivano con me solo per scopare.

o meglio, per essere scopate selvaggiamente, come fossero le ultime donne sulla terra.

lo diceva anche lei, voleva "la sua parte", anche se la prima volta non sapeva niente di me e mi chiese di non preoccuparmi, e sborrare subito, in fretta, montandola da dietro, come probabilmente faceva il suo uomo.

invece no, da allora in poi la divorai letteralmente, la facevo sentire unica, la chiavavo all'infinito, la facevo sentire femmina fino in fondo, finché non mi innamorai di lei.

ma "non ero abbastanza importante" per lei, così mi disse mentre piangevo dalla delusione, o forse con lui si sentiva più sicura economicamente, anche se poi mi cercava ancora, aveva "voglia/bisogno" di me, così scriveva su un foglietto che era un biglietto per il paradiso dell'inferno.

e io la possedevo come piaceva a lei, stupita di essere così desiderata, ma forse era solo la rabbia di non poterla avere fino in fondo.

la sua anima-figa era mia, finché un giorno mi propose di accompagnarla in un viaggio di lavoro, per passare due giorni insieme, che poi erano due notti senza dormire, che poi era "sei il mio animale da letto", anzi il mio "toro da monta" e "voglio vedere quanta carica hai" e "hai visto che sei venuto un'altra volta vuol dire che sei carico" e io capii "sei solo una cosa da usare" ed è strano per un uomo sentirsi così.

non la volli più, sparii nel vapore sudato dell'ultima scopata, e lei passò dal sentire che forse era segretamente innamorata al pensare che alla fine era solo una storia di sesso con uno scorpione come me.

che strana la sua frase, sulla strada per il motel, la prima volta : "qualsiasi cosa succederà stanotte, sono felice di essere qui insieme a te".