
sai, anche se non ci credi venivano con me solo per scopare.
o meglio, per essere scopate selvaggiamente, come fossero le ultime donne sulla terra.
lo diceva anche lei, voleva "la sua parte", anche se la prima volta non sapeva niente di me e mi chiese di non preoccuparmi, e sborrare subito, in fretta, montandola da dietro, come probabilmente faceva il suo uomo.
invece no, da allora in poi la divorai letteralmente, la facevo sentire unica, la chiavavo all'infinito, la facevo sentire femmina fino in fondo, finché non mi innamorai di lei.
ma "non ero abbastanza importante" per lei, così mi disse mentre piangevo dalla delusione, o forse con lui si sentiva più sicura economicamente, anche se poi mi cercava ancora, aveva "voglia/bisogno" di me, così scriveva su un foglietto che era un biglietto per il paradiso dell'inferno.
e io la possedevo come piaceva a lei, stupita di essere così desiderata, ma forse era solo la rabbia di non poterla avere fino in fondo.
la sua anima-figa era mia, finché un giorno mi propose di accompagnarla in un viaggio di lavoro, per passare due giorni insieme, che poi erano due notti senza dormire, che poi era "sei il mio animale da letto", anzi il mio "toro da monta" e "voglio vedere quanta carica hai" e "hai visto che sei venuto un'altra volta vuol dire che sei carico" e io capii "sei solo una cosa da usare" ed è strano per un uomo sentirsi così.
non la volli più, sparii nel vapore sudato dell'ultima scopata, e lei passò dal sentire che forse era segretamente innamorata al pensare che alla fine era solo una storia di sesso con uno scorpione come me.
che strana la sua frase, sulla strada per il motel, la prima volta : "qualsiasi cosa succederà stanotte, sono felice di essere qui insieme a te".