lunedì 23 maggio 2011

guarda


sono fuori dal negozio. ho il cagnolino al guinzaglio. porto una camicia bianca, di quelle moderne, slim, fuori dai jeans, adidas ai piedi.
dentro al negozio una commessa alta, capelli castani lunghi, avrà al massimo trent'anni, sicuramente meno.
la guardo due volte, per due secondi alla volta, a due minuti di distanza l'una dall'altra. E lei mi sta fissando sempre.

cosa guarda?

un vecchio col cagnolino?
il cagnolino?
un uomo diverso perché ha un cane?
assomiglio a qualcuno?
ha problemi con la figura del padre?

non lo so.

penso spesso a lei, prima di addormentarmi.

lunedì 21 marzo 2011

felicità


che mi dà pensare a te, al tuo sguardo, ai tuoi occhi alle tue mani che mi spingono sul letto ancora vestito, facendomi cadere, al tuo bacio, anzi no, alla tua lingua che passa sulle mie labbra, da un capo all'altro della bocca, mangiandomi l'anima.
separati dallo spazio tempo che ci divide, io non so cos'è la felicità. ma quello che ho provato con te, in quei momenti di unione assoluta, per me lo era.
e me la tengo dentro, nascosta, difesa, solo mia.

mercoledì 17 novembre 2010

non posso


no, devo trovare un sistema, non posso.
non posso continuare nell'ossessione, lasciare che mi colonizzino i sogni, stipare la mente di quello che non esiste più, che non tornerà, dove non tornerò mai.
mai.

lunedì 12 luglio 2010

io alla quinta potenza


da 0 a 10 : ho sofferto per amore;

da 10 a 20 : ho studiato, ho sofferto per amore;

da 20 a 30 : ho studiato, ho lavorato, mi sono fidanzato, ho trovato un lavoro serio, ho sofferto per amore, ho sofferto per il sesso;

da 30 a 40 : ho lavorato, mi sono sposato, ho avuto amanti, ho fatto l'amore follemente, mi sono separato, ho cambiato vita, città, amici, ho avuto una figlia;

da 40 50 : ho avuto un mini ictus, ho divorziato, mi sono risposato, ho lavorato, ho capito di invecchiare, ho sofferto di questo, dell'amore che finirà, del sesso che mi ha fatto soffrire sempre;

da 50 a 60 : spero di morire.

venerdì 9 luglio 2010

lilo


va bene, va bene, ok, lo ammetto.

mi costa fatica, non lo sa nessuno, mi sento un ridicolo quindicenne.

forse per me sei il massimo del fascino perverso nell'autodistruzione.

sicuramente se ti parlassi verrebbe fuori
la testa di minchia che sei.

ma, cazzo lindsay, lo devo dire : mi rovinerei la vita per te.

cruor


un incubo. poi io non credo alle predizioni astrologiche, solo alla categorizzazione dodecalogica delle personalità attraverso lo zodiaco, ma invece quello che soffro era previsto. che abbia la pressione più alta del solito, che mi siano tornate per questo le altre quattro marce che ho perso con la pesante cura farmacologica che mi sta lentamente avvelenando, ieri al supermercato sono sprofondato in un turbine di pelle, gambe, sandali, profumo, messaggi ormonali, donne ovunque, che apparivano a ripetizione, che non mi facevano respirare, che mi avvolgevano, che desideravo tutte.

ho dovuto respirare con attenzione perché mi mancava l'aria, facevo fatica a camminare bene, ero intontito, barcollavo, le odiavo tutte.

forse odiavo me stesso per questa addizione che non mi lascia, per questo motore che prima di scoppiare sta correndo più veloce che mai, per questo incubo senza il quale non so vivere, non so respirare, non so esistere. per questa vita che vorrei scoparmi disperatamente.

mercoledì 30 giugno 2010

ossessione


l'ho rivisto, per 5 minuti, come fosse allora.

come quando lei me lo faceva vedere coi suoi occhi, come fosse l'unico, come fosse il migliore, il più duro, il più grosso.

adesso che a quasi 50 anni non riesce più a tendersi come una volta, finalmente l'ho rivisto crescere dentro una pompa a vuoto, e gloriosamente tornare a quei centimetri di carne tesa che le aprivano la testa e la facevano godere solo guardandomi nudo.

con tutte le vene sporgenti, la cappella gonfia, la tronfia ridicola boria di chi sente l'asse gravitazionale dell'universo poggiare sul suo cazzo.