
funzionava così :
aspettavo che la sua macchina apparisse da dietro la curva, leggermente inclinata dalla velocità con cui correva e dalla voglia che aveva di me.
parcheggiava vicino, scendeva, saliva e toglieva dalla borsetta i documenti che mi dava sorridendo.
anch'io sorridevo, e mi avvicinavo alla reception, scendevo, li davo al portiere che mi dava
la chiave per la felicità di quel giorno.
risalivo, andavo alla camera e già mi toccava e già era duro.
qualche volta ci baciavamo prima di scendere, qualche volta no, poi aprivo la porta entravamo e chiudevo.
abbassavo un po' le tapparelle , qualche volta lei mi era già addosso, molte volte tiravamo indietro le coperte e ci spogliavamo in silenzio in fretta, certe volte mentre seduto sul bordo del letto mi toglievo le scarpe e le calze già nuda mi veniva da dietro e me lo mangiava tutto.
tanto comunque poi la sbattevo sul letto, le spalancavo le gambe e la leccavo a sangue finché
veniva e mentre veniva glielo mettevo dentro cominciando a sbatterla grugnendo mentre lei non faceva altro che gemere e gridare come quando la leccavo finché veniva ancora una, due , tre , quattro, cinque volte forse di più perché poi perdevo il conto standole sopra, aprendola tutta, spingendolo fino in fondo, prendendola da dietro, inculandola, poi fermandomi perché dopo il suo orgasmo anale dovevo tirarlo fuori e pulirlo in bagno per togliere la merda che avevo sulla cappella, poi buttandomi sfinito sul letto lei mi veniva sopra e a forza di gambe si impalava e supplicandomi di venire si godeva lo spettacolo di un uomo che urla e sborra fino a raggiungere
una quiete irreale.
invece tutto questo è stato vero.
non le venivo mai in faccia, sempre in gola quando come una schiava mi spompinava in macchina
e mi sarebbe piaciuto lo spettacolo del suo viso che si copre del mio piacere, e qualche volta, dopo la doccia insieme, quando il tempo era finito, quando ero stanco ma ancora pieno di sperma in bagno mi regalavo ancora un orgasmo sui suoi seni piccoli che avevo strapazzato a morsi la sborrata prima.
la amavo per quel darsi tutta senza regole, per quel desiderio smodato di me, per l'amore che solo lei provava ed io mi/le raccontavo di provare e invece era l'incantesimo di essere desiderato e di sentirmi uomo con cui lei mi dominava totalmente.
ma non gliel'ho mai detto in questo modo.